Pronti, partenza, via e nei dilettanti parte già la caccia all'arbitro. Lombardia e Calabria, per un momento, si ritrovano più vicine che mai, accomunate da episodi di violenza nei confronti del direttore di gara. Pierlugi Farinotti, calciatore dell'Unione Media Valcavallina ed agente della polizia locale di Caravaggio, dovrà stare lontano dai campi di calcio fino al 2014. Una squalifica di quattro anni maturata durante la sfida tra l'Unica e la già citata Unione Media Valcallina, in un match valido per la Coppa Lombardia di Seconda categoria. Nel referto arbitrale si legge che, quando la partita ormai volgeva al termine, "a seguito di una decisione dell'arbitro, Farinotti rincorreva il direttore di gara, lo insultava e offendeva pesantemente e ripetutamente: per tal motivo il direttore di gara gli mostrava il cartellino rosso. In quell'istante il calciatore sferrava all'arbitro una testata di lieve entità colpendolo alla fronte e subito dopo con un violento pugno colpiva il direttore di gara all'occhio destro...". Oltre alla squalifica di Farinotti per quattro anni, partita sospesa e 0-3 a tovalino inflitto all'Unione Media Valcavallina. Il calciatore, per il ruolo che ricopre nella vita di tutti i giorni, è finito subito sotto la luce dei riflettori, con tanto di dichiarazione da parte dell'assessore allo Sport dell'Unione Media Varcallina, Massimo Cortesi, che stigmatizza il gesto di Farinotti, ma, al tempo stesso, ne esalta le doti umane e professionali in qualità di agente della polizia locale. Farinotti, dal canto suo, attraverso mezzo stampa si è subito scusato nei confronti dell'arbitro, giudicando, però, eccessiva la durata della squalifica che lo costringerà, con molta probabilità, ad appendere le scarpe al chiodo.
Squalifica fino al 16 settembre del 2013, invece, per l'allenatore della Rv Roberto Moro,che, al termine dell'impegno casalingo della sua squadra con l'Arx, "si avvicinava all'arbitro riferendogli frasi gravemente offensive e ostacolandogli il rientro negli spogliatoi. Mentre il direttore di gara apriva la porta dello spogliatoio, il Moro gli sferrava un pugno violento alla testa… il Moro proseguiva nel suo intento afferrandolo per il collo … colpendolo al volto con ulteriori pugni fino a farlo cadere a terra. Mentre l'arbitro era a terra il Moro gli sferrava un calcio…". Povero arbitro, come si dice in questi casi "colpito e affondato".
Squalifica fino al 16 settembre del 2013, invece, per l'allenatore della Rv Roberto Moro,che, al termine dell'impegno casalingo della sua squadra con l'Arx, "si avvicinava all'arbitro riferendogli frasi gravemente offensive e ostacolandogli il rientro negli spogliatoi. Mentre il direttore di gara apriva la porta dello spogliatoio, il Moro gli sferrava un pugno violento alla testa… il Moro proseguiva nel suo intento afferrandolo per il collo … colpendolo al volto con ulteriori pugni fino a farlo cadere a terra. Mentre l'arbitro era a terra il Moro gli sferrava un calcio…". Povero arbitro, come si dice in questi casi "colpito e affondato".