giovedì 4 novembre 2010

Il coraggio di Luigi Iaccarino: il bomber senza un braccio

La storia di Luigi Iaccarino dovrebbe essere un modello per tutti. Rappresenta, infatti, l’esempio emblematico che le difficoltà  ed i problemi sera della vita, si possono affrontare con successo grazie all’impegno, alla determinazione e, soprattutto, alla voglia di vivere e di non arrendersi mai. Il diciassettenne Iaccarino è un attaccante che, grazie alle belle prestazioni nella juniores dell’Ercolanese (tre reti nei primi quattro incontri di campionato), si è guadagnato già tre presenze nella prima squadra, che gioca nel campionato di Eccellenza campano. La sua storia sembra simile, se non identica, a molti giovani calciatori che si affacciano, per la prima volta, nei campionati dilettantistici. Ma Iaccarino è portatore di handicap; è privo, fin dalla nascita, dell’avambraccio destro. Questo handicap non gli ha precluso la possibilità di portare avanti la sua grande passione, ossia giocare a calcio.
Nell’intervista rilasciata al quotidiano Metropolis e ripresa poi da molte testate online, Iaccarino ha parlato con franchezza  della sua situazione, spiegando che le esperienze di vita gli hanno insegnato a non mollare mai, non fermandosi, di conseguenza, di fronte alle prime difficoltà. Ha anche aggiunto che, per fortuna, non ha trovato nessun medico che gli abbia precluso la possibilità di giocare a calcio. Anzi, ha trovato molte persone, durante il suo cammino, che lo hanno incitato ad andare avanti. La storia di Iaccarino ricorda, in parte, quella di un calciatore più celebre, ossia Julio Gonzalez, ex centravanti paraguaiano del Vicenza che, nel gennaio del 2006, a seguito di un grave incidente stradale, ha subìto l’amputazione del braccio sinistro. Gonzales, come ricorderete, è ritornato, sia pur brevemente, a calcare i campi da gioco nel suo paese.
Iaccarino, che studia per diventare ragioniere ed ha come idolo calcistico Alessandro Del Piero, sogna di poter esaudire, prima o poi, due desideri: quello di sua nonna Nunzia, che vorrebbe seguire una partita del nipote in TV e quello strettamente personale: lavorare in un centro di addestramento per giovani calciatori disabili. Il sottoscritto non può far altro che augurare a Iaccarino i migliori in bocca al lupo, sperando che la determinazione, la grinta e la caparbietà di questo giovane talento, siano da esempio per altri ragazzi portatori di handicap che vogliono avvicinarsi al mondo dello sport.

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